Intendo svolgere questo incarico che mi è stato affidato, e di cui sono onorato, in continuità con il lavoro svolto da chi mi ha preceduto – ha sottolineato Angeleri – con la consapevolezza del complesso momento che le nostre aziende si trovano ad affrontare, ma guardando alle sfide del futuro con fiducia.
In Italia – ha poi ricordato il neopresidente – il settore delle aziende produttrici di software genera oltre 50 miliardi di euro di fatturato con oltre 133.000 addetti e con un indotto collegato che supera i 45 miliardi di euro. Tuttavia, il nostro Paese ha ancora un ampio gap da colmare, infatti si colloca al 18° posto in Europa nel ranking DESI, indicatore che misura il grado di sviluppo digitale. Questo divario rappresenta per il nostro comparto una grande opportunità, perché indica la presenza di ampi spazi di miglioramento per accompagnare le imprese nel necessario percorso di evoluzione tecnologica. Inoltre, ci sono alcuni elementi che, se pienamente governati potranno fare da acceleratore dello sviluppo digitale del nostro Paese, dal rafforzamento nell’utilizzo di tecnologie determinato dalla pandemia Covid-19, alle risorse finanziarie che saranno introdotte con il PNRR, al processo di digitalizzazione della PA intrapreso dai governi negli ultimi anni.